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ANIMAL VOICE (REPLICA) con MICHELA CHANDRA GIAMBONI

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50 anni senza Jack Kerouac, il padre della beat generation

50 anni senza Jack Kerouac, il padre della beat generation

“Sal, dobbiamo andare e non smettere mai di andare finché non ci arriviamo”. “Dove stiamo andando, amico?” “Non lo so ma dobbiamo andare.”

di Skatèna

Il 21 ottobre 1969 moriva Jack Kerouac, uno dei massimi scrittori americani del Novecento, il cui amore smisurato e irrefrenabile per la vita lo aveva portato a rivoluzionare le regole della scrittura creando un movimento letterario, quello dei poeti della beat generation, che rifiutavano in toto l’America dell’immediato dopo guerra, avviatasi ormai, inesorabilmente, all'”invorticamento” nel consumismo più becero e sfrenato. 

Jack Kerouac pubblicò nel 1957 On The Road, il libro che cambiò non solo la vita di milioni di giovani di tutto il mondo, ma anche e soprattutto la mia, sconvolgendomi decisamente le coordinate dell’anima, e che ricordo divorai curiosa in pochissimo tempo. Avevo solo 14 anni quando lo scovai nella biblioteca di un mio zio freak – e Dio! – quanto mi piacque e quanto mi fece viaggiare con la testa quel romanzo, contribuendo alla formazione del mio pensiero e un po’ del mio modo d’essere negli anni seguenti.

Le uniche persone per me sono i pazzi: quelli che sono pazzi di vita, pazzi di voglia di parlare, pazzi da desiderare di essere salvati, desiderosi di ogni cosa allo stesso tempo, quelli che bruciano, bruciano bruciano come le favolose candele gialle delle chiese romane

La mattina del 20 ottobre 1969, in un piccolo appartamento di St. Petersburg in Florida, dove viveva con la madre, Kerouac, che all’epoca aveva 47 anni, stava lavorando, come sempre, ad un suo libro, quando all’improvviso cominciò a vomitare sangue. Venne portato subito in ospedale, ma nonostante varie trasfusioni e un intervento chirurgico, il suo fegato ormai spappolato non ce la fece ed impedì la coagulazione del sangue. Fu così che questo meraviglioso poeta vagabondo morì alle prime luci dell’alba del giorno seguente, il 21 ottobre, senza aver mai ripreso conoscenza. La diagnosi fu morte per emorragia interna, sanguinamento delle varici esofagee, causata da cirrosi, anche se si pensò che una concausa potesse essere un’ernia non curata causata da una rissa in cui era stato coinvolto alcune settimane prima (notizie tratte da il sussidiario.net).

Di Kerouac ne avrei di cose da dire, perché praticamente ho letto tutte le sue opere (ho impressi nella memoria alcuni versi tratti dal suo immenso Mexican City Blues).

Artwork del geniale Simone Lucciola.

E visto che Ti Jean (il soprannome che Kerouac si dette, che è poi la forma contratta di “Petit Jean”, Piccolo Jean) era un grande amante della musica e tra i suoi idoli vi era Dizzy Gillespie, ho pensato che non ci fosse modo migliore di rendergli omaggio che con un pezzo del leggendario trombettista statunitense:

A quei tempi, nel 1947, il bop impazzava in tutta l’America. I ragazzi del Loop suonavano, ma con stanchezza, perché il bop era a metà strada fra il periodo del Charlie Parker di Ornithology e quello di Miles Davis.
(Jack Kerouac, On the Road 1957)

Il bebop è uno stile del jazz che si sviluppò soprattutto a New York negli anni quaranta ed è caratterizzato da tempi veloci e da elaborazioni armoniche innovative: infatti nacque in contrapposizione agli stili jazz utilizzati dalle formazioni contemporanee.

Inizialmente la parola “bebop” indicò, oltre che uno stile musicale, anche lo stile di vita e l’atteggiamento ribelle dei giovani “boppers”. Anche per questo motivo il bebop divenne popolare tra i letterati della beat generation e fu citato in alcune delle loro opere più famose (ad esempio nella poesia Urlo di Allen Ginsberg).

Dizzie Gillespie teaching Be Bop.

Il termine bebop (che nei primi tempi veniva spesso usato anche nella forma rebop) è un’onomatopea che imita una brevissima frase di due note usata talvolta come “segnale” per terminare un brano. Per questo uno dei massimi esponenti del movimento, Dizzy Gillespie, intitolò “Bebop” il brano che vi ho postato sopra. 

 

 

Pubblicato il: 21/10/2019 da Skatèna