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KLIMT: al Palazzo Braschi di Roma una mostra imperdibile

KLIMT: al Palazzo Braschi di Roma una mostra imperdibile

Segnalo una mostra imperdibile che si sta svolgendo dal 27 ottobre al Palazzo Braschi di Roma:

Klimt. La secessione e l’Italia.

L’esposizione, che avrà luogo sino al 27 marzo 2022, a meno di un mese dall’apertura conta già oltre 30mila visitatori.

“È un chiaro segnale di ripartenza per il Museo di Roma a Palazzo Braschi e per tutte le iniziative culturali ed espositive nella Capitale – spiegano in una nota gli organizzatori della mostra – ma anche un termometro della forte voglia di partecipazione da parte del pubblico e la prova del potere che ha l’arte di riempire di contenuto il tempo libero”.

  • Partendo dall’opera ritrovata Ritratto di Signora della Galleria Ricci Oddi, la mostra si propone come scoperta di un “Klimt ritrovato” anche nella sua dimensione più intima e personale, fino ad ora sfuggente, restituendo attraverso opere e documenti lo spessore di una vicenda umana e artistica a un tempo. (Metropolitan Magazine)

La mostra è stata promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, co-prodotta da Arthemisia che ne cura anche l’organizzazione con Zètema Progetto Cultura, in collaborazione con il Belvedere Museum e in cooperazione con Klimt Foundation, a cura di Franz Smola, curatore del Belvedere, Maria Vittoria Marini Clarelli, Sovrintendente Capitolina ai Beni Culturali e Sandra Tretter, vicedirettore della Klimt Foundation di Vienna.

Klimt. La secessione e l’Italia si focalizza sul rapporto di Klimt con il nostro Paese, ripercorrendone le tappe dell’intera parabola artistica, oltre che sottolineandone il ruolo di cofondatore della Secessione viennese.

Klimt e gli artisti della sua cerchia sono rappresentati da oltre 200 opere tra dipinti, disegni, manifesti d’epoca e sculture, prestati eccezionalmente dal Belvedere Museum di Vienna e dalla Klimt Foundation, tra i più importanti musei al mondo a custodire l’eredità artistica klimtiana, e da collezioni pubbliche e private come la Neue Galerie Graz.

  • Attraversare le sale di Palazzo Braschi, in occasione della splendida mostra Klimt. La Secessione e l’Italia, è come entrare in un’altra dimensione, di epoche lontane sognate o immaginate. […] La mostra è ottimamente organizzata e ben assortita e consente di fare un viaggio razionale e ordinato. Le opere si possono ammirare con i giusti tempi e con la giusta luce, e con un piccolo sforzo mentale è anche possibile applicare un proprio sottofondo musicale che trova la sua più alta suggestione nella sezione dedicata a Beethoven. (Il Fatto Quotidiano)

La mostra propone al pubblico opere iconiche di Klimt come la famosissima Giuditta ISignora in biancoAmiche I (Le Sorelle) (1907) e Amalie Zuckerkandl (1917-18).

https://it.wikipedia.org/wiki/Giuditta_I#/media/File:Gustav_Klimt_039.jpg

Sono stati anche concessi prestiti del tutto eccezionali, come La sposa (1917-18), che per la prima volta lascia la Klimt Foundation, e Ritratto di Signora (1916-17), trafugato dalla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza nel 1997 e recuperato nel 2019.

https://it.wikipedia.org/wiki/Ritratto_di_signora_(Klimt)#/media/File:Gustav_Klimt_061.jpg

Fanno da cornice a questi grandi lavori del maestro austriaco e contribuiscono al racconto del periodo della Secessione viennese, anche dipinti e sculture del Museo Belvedere, firmati da altri artisti, quali Josef Hoffmann, Koloman Moser, Carl Moll, Johann Victor Krämer, Josef Maria Auchentaller, Wilhelm List, Franz von Matsch e molti altri.

Grazie alla collaborazione tra Google Arts & Culture Lab Team – nuova piattaforma di Google dedicata all’approfondimento delle arti – e il Belvedere di Vienna, tornano in vita tre celebri dipinti conosciuti come Quadri delle Facoltà – La Medicina, La Giurisprudenza e La Filosofia -, allegorie realizzate da Klimt tra il 1899 e il 1907 per il soffitto dell’Aula Magna dell’Università di Vienna e rifiutate da quest’ultima perché ritenute scandalose.

Gustav Klimt _ Hygieia, particolare del quadro della facoltà La Medicina.
Fonte: http://www.museodiroma.it/it/infopage/ottava-sezione-i-quadri-delle-facolt

Ciò che rimane di queste opere andate perdute nel 1945 durante un incendio scoppiato al castello di Immendorf in Austria, sono solo alcune immagini fotografiche in bianco e nero e articoli di giornale. La sfida di Google Arts & Culture è stata quindi di ricostruire digitalmente i pannelli a colori, attraverso il Machine Learning e con la consulenza del dott. Franz Smola, curatore della mostra e tra i maggiori esperti di Klimt al mondo.


Vademecum

Museo di Roma a Palazzo Braschi

Piazza San Pantaleo, 10 – 00186 Roma

Informazioni e prenotazioni

T. +39 060608 tutti i giorni ore 9.00 – 21.00

https://museiincomuneroma.vivaticket.it/it/tour/klimt-e-italia/2847

Siti internet

www.museodiroma.it

www.museiincomuneroma.it

www.arthemisia.it


Articolo a cura di Skatèna.

Pubblicato il: 16/11/2021 da Skatèna