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L’allarme del Rapporto Caritas: “In Italia circa 5,6 milioni di poveri: mai così tanti”

L’allarme del Rapporto Caritas: “In Italia circa 5,6 milioni di poveri: mai così tanti”

In occasione della Giornata internazionale di lotta alla povertà tenutasi lo scorso 17 ottobre, Caritas italiana – l’organismo pastorale della C.E.I. (Conferenza Episcopale Italiana) per la promozione della carità nato nel 1971, per volontà di Paolo VI, in pieno spirito di rinnovamento proprio del Concilio Vaticano II – ha presentato a Roma, presso la Sala Stampa Estera di via dell’Umiltà, il suo XXI Rapporto su povertà ed esclusione sociale dal titolo “L’anello debole”.

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Questi i curatori del volume: Federica De Lauso, Vera Pellegrino, Nunzia De Capite e Walter Nanni di Caritas italiana e Renato Cursi, di Salesiani per il sociale.

Tra gli interventi, quelli del card. Matteo Maria Zuppi, presidente della C.E.I., e del mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, presidente di Caritas italiana.

Cosa è emerso dal Rapporto?

Dal Rapporto Caritas 2022 emerge che in Italia ci sono varie forme di povertà, non ne esiste una sola, e che tutte sono sicuramente esasperate ed acuite dai rovinosi effetti della pandemia (tuttora in corso!), oltre che dalle ripercussioni socio-economiche dovute alla guerra in Ucraina.

L’anno scorso, i poveri assoluti nel nostro Paese sono stati circa 5,6 milioni, di cui 1,4 milioni di bambini. La povertà assoluta nel 2021 conferma i suoi massimi storici toccati nel 2020, anno di inizio della pandemia di Covid.

Tra gli “anelli deboli” rientrano i giovani, i quali sono colpiti da molte forme di povertà: dalla povertà ereditaria, che si trasmette “di padre in figlio”, per cui occorrono almeno cinque generazioni a una persona che nasce in una famiglia povera per raggiungere un livello medio di reddito; alla povertà educativa, tanto che solo l’8% dei giovani con genitori senza titolo superiore riesce a ottenere un diploma universitario.

Solo nel 2021 quasi 2.800 Centri di Ascolto Caritas hanno effettuato oltre 1,5 milioni di interventi, per poco meno di 15 milioni di euro, con un aumento del 7,7% delle persone che hanno chiesto aiuto rispetto all’anno precedente. Anche nel 2022 i dati raccolti fino ad oggi confermano questa tendenza.

Non si tratta sempre di nuovi poveri, ma anche di “persone che oscillano tra il dentro e fuori dallo stato di bisogno” (un esempio su tutti, i lavoratori precari).

Il 23,6% di quanti si rivolgono ai Centri di Ascolto sono, dunque, i lavoratori poveri. Tale condizione tocca il suo massimo tra gli assistiti stranieri: il 29,4% di loro è un lavoratore povero.

La povertà, inoltre, è maggiormente presente al meridione dello Stivale. Si legge infatti nel Rapporto:

Le famiglie in povertà assoluta risultano 1.960.000, pari a 5.571.000 persone (il 9,4% della popolazione residente). L’incidenza si conferma più alta nel Mezzogiorno (10% dal 9,4% del 2020), mentre scende in misura significativa al Nord, in particolare nel Nord-Ovest (6,7% da 7,9%).
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Relativamente all’età, i livelli di povertà sono ad essa inversamente proporzionali, nel senso che vi sono più poveri tra i minori:

la percentuale di poveri assoluti si attesta infatti al 14,2% fra i minori (quasi 1,4 milioni bambini e i ragazzi poveri), all’11,4% fra i giovani di 18-34 anni, all’11,1% per la classe 35-64 anni e al 5,3% per gli over 65 (valore sotto il la media nazionale). 

Quanto agli immigrati, essi tornano ad essere la maggioranza degli assistiti dalle Caritas parrocchiali, le quali hanno ricevuto quasi l’8% in più di richieste di aiuto nel 2021.

 

 

 

Nello specifico, non ci si può non chiedere se e come il Reddito di Cittadinanza (RdC), che è la misura di contrasto alla povertà esistente nel nostro Paese, possa essere utile a risollevare una già piuttosto preoccupante situazione.

La domanda da porsi, sostanzialmente, è questa: il RdC basta? E la risposta è evidentemente negativa, visto che esso è stato finora percepito da 4,7 milioni di persone, raggiungendo poco meno della metà dei poveri assoluti (44%). Al netto del fatto che accanto alla componente economica dell’aiuto vadano assicurati e garantiti adeguati processi di inclusione sociale,

sarebbe opportuno che tale misura raggiunga tutti coloro che versano nelle condizioni peggiori, dunque che parta dai poveri assoluti.

Il Presidente della C.E.I., card. Matteo Maria Zuppi, ritiene dunque doveroso “mantenere” il RdC

in un momento in cui la povertà sarà ancora più dura, ancora più pesante e rischia di generare ancora più povertà in quelle fasce dove si oscilla nella sopravvivenza, che devono avere anche la possibilità di uscire da questa zona retrocessione“.

Certo, saranno necessarie massima solidarietà e risposte rapide, visto che si andrà incontro a tempi veramente duri e difficili, e questo è un dato di fatto, tenuto conto che il Rapporto Caritas contiene chiari ed inequivocabili dati, e che crisi energetica ed inflazione accentueranno i casi di povertà estrema.

D’altronde, lo stesso Papa Francesco, oltre ad aver fatto un appello ultimamente, chiedendo che “in nome di Dio si metta fine alla follia crudele della guerra“, ha affermato, in un recente incontro con un gruppo di imprenditori spagnoli, che per “combattere la povertà e la malattia della miseria” occorrerebbe “creare posti di lavoro“.

L’anno scorso gli interventi della Caritas sono stati numerosi: complessivamente risultano erogati quasi 1 milione 500 mila interventi, con una media di 6,5 interventi per ciascun assistito (considerate anche le prestazioni di ascolto). Per il presidente di Caritas, Monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, “più del 70 per cento delle richieste sono di carattere economico “, mentre sono drammaticamente aumentate le richieste di aiuto per far fronte al pagamento delle bollette.

I dati di fonte Caritas forniscono un prezioso spaccato sui volti della povertà del nostro tempo: per esempio, le persone senza dimora incontrate sono state 23.976, pari al 16,2% dell’utenza, e si tratta per lo più di uomini (72,8%), stranieri (66,3%), celibi (45,1%), con un’età media di 43,7 anni e incontrati soprattutto nelle strutture del Nord, “macroregione che ha intercettato quasi la metà degli homeless d’Italia“.

Il direttore di Caritas italiana, don Marco Pagniello, ha poi concluso la presentazione del Rapporto affermando che “i dati che oggi abbiamo presentato indicano una via, un percorso da fare. C’è una povertà culturale del nostro Paese, facciamo fatica a imparare dalle nostre esperienze, a mettere a sistema quello che la vita ci insegna, quello che, per esempio, la pandemia ci ha insegnato, quello che i giovani continuamente ci chiedono: la voglia del protagonismo dei giovani, che non sono soltanto il futuro, ma sono anche il presente del nostro Paese. […] Credo che il tempo che abbiamo da vivere nei prossimi giorni e mesi è un tempo di equilibrio, ma è anche un tempo nel quale tutti siamo chiamati a vivere con molta responsabilità, a fare la nostra parte e, credo, a farla bene“.

Se questi sono gli scenari tragici e spaventosi che ci si prospettano, se la povertà è aumentata notevolmente e non accenna minimamente ad arrestarsi/diminuire, tanto che sarà necessario adottare quanto prima delle misure efficaci per contrastarla, ci si deve chiedere quali buone politiche bisognerà portare avanti e quali interventi pubblici dovranno essere pensati affinché si fronteggi l’alto rischio di ristrettezze economiche, disagio ed esclusione sociale nel nostro Paese. Ma soprattutto, quale ruolo ognuno di noi può e deve essere chiamato a svolgere nell’attuale contesto di politiche pubbliche.

Il Rapporto Caritas desta serie preoccupazioni: è, per dirla con il Presidente della C.E.I. card. Zuppi, ”un rapporto che ci deve aiutare a scegliere e a vivere consapevolmente delle settimane e dei mesi difficili verso cui andiamo incontro… perché la sofferenza non può aspettare, non deve aspettare”.

Conveniamo quindi con lui, perché per guardare al futuro dobbiamo capire bene il qui ed ora, il presente, “altrimenti ci accontentiamo di alcune enunciazioni, oppure la visione del futuro resta del tutto staccata dai dati reali”.


Fonte immagine in evidenza: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:City_Angels_aiutano_senzatetto_a_Milano.JPG


 

 

 

Pubblicato il: 18/10/2022 da Skatèna