‘Ágætis Byrjun’ dei Sigur Rós
Music is well said to be the speech of angels; in fact, nothing among the utterances allowed to man is felt to be so divine. It brings us near to the infinite ― Thomas Carlyle
di Skatèna
L’incipit del presente articolo è il meraviglioso aforisma del filosofo scozzese Thomas Carlyle, che è stato utilizzato a mo’ di didascalia per il videoclip di Svefn-G-Englar, seconda traccia di Ágætis Byrjun, il secondo album degli islandesi Sigur Rós pubblicato il 12 giugno 1999 per la Fat Cat Records.
Il disco, di cui alcune canzoni sono state usate come colonna sonora nei film Vanilla Sky (Ágætis byrjun e Svefn-g-englar) e Immortal ad Vitam (Hjartað hamast), è cantato in Islandese, eccetto i brani Olsen Olsen e la parte conclusiva di Ágætis byrjun, i cui versi sono in vonlenska, una lingua artificiale inventata dal cantante Jón Þór Birgisson.
Questo idioma è noto anche con il termine inglese “hopelandic”, traducibile in italiano come speranzese, ossia “lingua della speranza”, e Jón lo utilizza principalmente per far sì che anche la voce diventi uno strumento musicale, emettendo suoni che possano esprimere concetti ed emozioni non ugualmente esemplificabili con le parole. Le sillabe vengono quindi scelte sulla base della loro musicalità e la capacità di incastrarsi nella melodia rendendola godibile, e non allo scopo di formare un testo di senso compiuto.
In generale, l’album è caratterizzato da “un suono inaudito, che scompagina categorizzazioni e cervellotici tentativi ricostruttivi, in favore di un approccio particolarissimo e toccante, tutto incentrato sull’espressione e sulla sollecitazione di emozioni profonde” (ondarock.it).
Di seguito, il videoclip di Svefn-G-Englar, secondo brano del disco (la mia preferita), la cui didascalia così recita: “this unforgettable and award-winning video from Iceland, conceived by and supervised by the musical group, Sigur Ros and the filmmaker, Agust Jacobsson, features the Perlan special-needs theatre group acting out a simple but beautiful play about the elements. This unique music video is part of the Sprout Touring Film Festival (showcasing films related to the field of developmental disabilities)”.
La traccia, dal sound emozionale e dalle atmosfere oniriche, sembra sia cantata da esseri sovrannaturali/celestiali (da notare che nel video gli attori sono vestiti da angeli).