Traccia corrente

Selezioni musicali

RCA - Radio città aperta

Selezioni musicali

C.S.I.: sempre poetici, mai indifferenti

C.S.I.: sempre poetici, mai indifferenti

di Matteo Giacchè

Gli anni ’90 hanno regalato al nostro paese risvolti musicali appassionanti, che hanno come protagonisti tanti musicisti di alto livello. Figli degli anni ’80, i Nineties hanno raccolto un’eredità di spessore, dove la musica era di protesta, in risposta ad eventi culturali e sociali epocali, culminati con la caduta del Muro di Berlino che ha dato l’ultimo commovente saluto al decennio. Si ritira l’Armata Rossa e termina il sogno Sovietico con la caduta dei regimi comunisti nei paesi dell’URSS. Termina la Guerra Fredda, ma i conflitti non cessano. Con loro, rimane attiva l’arte come forma di protesta, come mezzo di espressione, che trova grandi interpreti in quelli musicali.

Fedeli alla Linea

Proprio sul finire degli anni ’80, nel 1989, i CCCP di Giovanni Lindo Ferretti si imbarcano in un tour sovietico, tra Mosca e Leningrado, insieme ai Litfiba. Il concerto tenutosi nella capitale esaurisce nel migliore dei modi l’esperienza del gruppo emiliano. Giusto il tempo di incidere un altro pezzo di storia – Epica Etica Etnica Pathos con qualche ritocco alla formazione visto l’arrivo di Ringo De Palma (poi sostituito), Gianni Maroccolo e Francesco Magnelli dai Litfiba. Poi cala il sipario.

Rimane chiuso per poco. Quando si riapre, ecco i C.S.I. (Consorzio Suonatori Indipendenti).

CCCP Fedeli alla linea – A Ja Ljublju Sssr
https://www.youtube.com/watch?v=o3yED6EoRaM

INDIE prima dell’INDIE

L’approccio punk del progetto precedente lascia spazio a un rock più puro, decadente e perfino più maturo. Il suono avvolgente del basso di Maroccolo diventa il collante per un sound graffiante, con picchi di adrenalina alternati a momenti di struggente bellezza.
I C.S.I. pubblicano il loro primo album, Ko De Mondo, nel 1994 per l’etichetta Consorzio Produttori Indipendenti, fondata da loro stessi. Sono creativi, sfacciati e hanno esperienza da vendere. I testi non sono mai banali, gli arrangiamenti sono curati, le chitarre di Massimo Zamboni e Giorgio Canali sono disturbate, le atmosfere profonde.

Registrato a Finistère, in Bretagna, luogo che da anche il titolo a una delle tracce e che in passato era indicato come confine della terra. Il titolo scelto per l’album, invece, è un gioco di parole che si può leggere come “K.O. del mondo”, ma anche come Codemondo, paesino emiliano il cui nome significa “capo del mondo”. Un disco al confine, dunque, di rottura col passato e con l’universo raccontato in precedenza.

L’apertura dell’album, A Tratti, è maestosa. Con l’accompagnamento di chitarra cadenzato e il rullante della batteria a scandire il tempo con decisione. La voce di Ferretti subentra alternando vocalizzi e cantilena. Il testo è criptico, rassegnato, ma consapevole. Come tutto il disco.
Degna di nota anche Del Mondo, una denuncia all’indifferenza generale, a un “mondo debole e vecchio”, che ha perso quell’odore “di sangue fertile”, di giovinezza, di rivoluzione.

Lo stesso anno i brani vengono eseguiti in acustico in onda sull’emittente Videomusic, e vede la luce il live In Quiete.

C.S.I. – A Tratti
https://www.youtube.com/watch?v=jXKHFw7qMPE

Sempre poetici, mai indifferenti

Anche la disperazione impone dei doveri
E l’infelicità può essere preziosa”
G.L. Ferretti – Linea Gotica

Con Linea Gotica, uscito nel 1996, i C.S.I. mettono al centro la lotta di opposizione già dal titolo, che fa riferimento alla resistenza italiana centro-settentrionale durante la Seconda guerra mondiale. Ma non solo: Cupe Vampe apre l’album con il racconto dei roghi appiccati dalle forze serbe che hanno incendiato le biblioteche di Sarajevo nel ’92. Lo fa con una serie di evocazioni violente e crude, in una sequenza quasi cinematografica scandita dall’incedere del violino che mantiene dinamico il susseguirsi di immagini mentali: incendi, libri bruciati, cultura in fumo.

Cupe anche le atmosfere del disco, che si compone di brani scuri ed eterei, poetici e solenni. Con queste stesse sonorità si cimentano anche in una cover di E Ti Vengo a Cercare di Franco Battiato, dando alla canzone una nuova dimensione decadente e accorata. Lo stesso Battiato subentra cantando il verso finale, prima di una chiusura strumentale distorta, stridente, che pian piano si assopisce. Per tutto il disco, a questi suoni si contrappongono intermezzi e stacchi di rara potenza, con le chitarre che stridono facendo rumore – senza mai disturbare – creando un tappeto per la suggestiva voce di Giovanni Lindo Ferretti.

Linea Gotica è un disco ancora più maturo, che oltre al tema resistenza, palesa vene di opposizione all’ordine clericale e trova lo spazio per omaggiare anche Pier Paolo Pasolini nella splendida traccia conclusiva, Irata. Siamo di fronte a quello che probabilmente è considerato il capolavoro della band, ma il successo dal punto di vista delle vendite arriva con l’album successivo.

C.S.I. – Cupe Vampe
https://www.youtube.com/watch?v=yoL5keSkTAU

Forma, sostanza e ispirazione

Passa appena un anno, e il consorzio ci regala un altro disco eccezionale. Tabula Rasa Elettrificata è l’album più venduto del gruppo, e anche quello che registra più partecipazioni ai loro live.
L’apertura, con Unità Di Produzione, propone un approccio più alternative, ritmi più sostenuti e la solita ricerca attiva. Danno continuità Brace, con un magistrale cantato lento e scandito, e Forma E Sostanza, che decora il ritmo incalzante con un riff di chitarra magnetico.

Il disco è potente, ma gode anche di momenti profondamente spirituali, come avviene nei brani Ongii e Accade. I C.S.I si lasciano ispirare da luoghi lontani, ci portano a spasso per le infinite distese della Mongolia, in remoti e dispersi monasteri, sublimando il tutto nella commovente bellezza di Gobi. Il brano è introdotto da una chitarra acida, scomposta. Sul suo suono stridente si accomoda la voce di Ferretti, con una sorta di nenia che declama la grandezza dell’universo, fino all’esplosione del coro che intona un mantra buddhista. Un momento intimo, suggestivo e di rara bellezza.

C.S.I. – Gobi
https://www.youtube.com/watch?v=fFTqA_-ZSAM

Dieci anni di attività, tre dischi in studio (più uno pubblicato come Post C.S.I), tre live album e qualche raccolta. Un capitolo breve, ma intenso. In un decennio il Consorzio Suonatori Indipendenti si è guadagnato un posto tra le band di culto del panorama italiano, lasciando in eredità tre lavori che sono frutto di un percorso di crescita e di forte ispirazione. Si sono spesi per la musica con un’originalità fuori dal comune, prendendo sempre posizione, comunicando e raccontando tanto, e i loro album sono la testimonianza della bellezza con cui sono riusciti a farlo.

Pubblicato il: 16/05/2021 da Matteo Giacchè