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Closer, il testamento spirituale di Ian Curtis

Closer, il testamento spirituale di Ian Curtis

18 luglio 1980: a due mesi dalla morte per suicidio di Ian Curtis, per la Factory Records esce Closer, il secondo ed ultimo album dei Joy Division, pietra miliare della new wave e del dark-punk, spesso considerato come il punto più alto raggiunto dalla band, i cui membri superstiti andarono poi a formare un altro gruppone leggendario, i New Order.

Con Closer Ian ci invita ad entrare nei meandri più profondi ed oscuri della sua anima inquieta, conscio che la sua fine era sempre più vicina.

Di tutto l’album, particolare menzione merita la settima traccia, Twenty Four Hours:

So this is permanent, love’s shattered pride.
What once was innocence, turned on its side.
A cloud hangs over me, marks every move,
Deep in the memory, of what once was love

Di Twenty Four Hours si è detto:

  • un alternarsi mozzafiato di ritmi e toni che accelerano e implodono in continuazione, assecondando il canto sempre più dimesso e rassegnato: un destino di morte che sembra essersi già compiuto… “. (Onda Rock)
  • “un adrenalinico brano vicino al punk, che rimanda alle atmosfere malate del primo disco, una montagna russa infernale, dove si alternano improvvise accelerazioni a parti più tenebrose e oscure, in un saliscendi emozionale devastante”. (Storia della Musica)

Quella che segue è una rara cover di Twenty Four Hours cantata dai frontman di due gruppi spettacolari, Nine Inch Nails e Bauhaus, ovviamente grandi fan dei Joy Division:


Immagine da https://en.wikipedia.org/wiki/Closer_%28Joy_Division_album%29#/media/File:Joy_Division_Closer.jpg


 

Pubblicato il: 18/07/2024 da Skatèna