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Demetrio Stratos: oltre la voce

Demetrio Stratos: oltre la voce

Di Matteo Giacchè

 

Il 13 giugno è una ricorrenza triste per gli appassionati di rock progressivo. Ma non solo, anche perchi ama la sperimentazione, per chi è affascinato dalla ricerca continua. In questo giorno, nel 1979, ci lasciava uno dei più grandi cantanti, musicologi e sperimentatori che l’Italia abbia mai conosciuto: Demetrio Stratos.
La sua voce si è distinta fin da subito, quando I Ribelli spopolarono con Pugni Chiusi.

I Ribelli – Pugni Chiusi (1967)
https://www.youtube.com/watch?v=mqutawbGElY

 

Ma il beat stava stretto a Demetrio, e l’epoca di fermento e sperimentazione in cui visse i suoi anni formativi furono perfetti per la sua personalità e la sua creatività straripante.
Tutti sappiamo quanto abbia donato al mondo della musica con gli Area, insieme ad altri musicisti sopraffini come Patrizio Fariselli (tastiere e sintetizzatori), Paolo Tofani (chitarra elettrica, flauto, synth), Patrick Djivas (basso e contrabbasso) e Giulio Capiozzo (batteria).

Area – Arbeit Macth Frei (TV studio live, 1973)
https://www.youtube.com/watch?v=TGFy1Z3Rnas

Tuttavia, Demetrio ci ha lasciato molto altro, in termini di continua ricerca e di innovazione. Ispirandosi alla tradizione dei monaci tibetani, Stratos ha introdotto nel suo cantato le diplofonie (produzioni di due suoni contemporaneamente), triplofonie, ed è persino arrivato ad usare la voce come strumento musicale. Alcuni di questi suoi studi ed esperimenti sono registrati in un disco, Cantare la Voce, che di sicuro non è un facile ascolto, ma è una preziosissima testimonianza, nonchè testamento di un cantante e musicologo senza eguali.

Demetrio Stratos – Investigazioni (Diplofonie e Triplofonie)
https://www.youtube.com/watch?v=D9p7iMTzCf0

 

Il suo è stato un lavoro innovativo, ma anche pieno di impegno. Le sue ricerche, come affermava lui stesso, non si basavano sulla capacità canora, ma sullo sviluppo di tecniche che, in teoria, tutti potrebbero utilizzare. E se non se ne fosse andato così prematuramente, forse avrebbe trovato il modo di insegnarle. Al minuto due del video con materiali indediti di seguito, ci si può fare un’idea:

La Voce Stratos
https://www.youtube.com/watch?v=GLXjKEGATJA&t=107s

 

E quando parlava di utilizzare la voce come strumento, Demetrio, intendeva esattamente “strumento” come in “strumento musicale”. L’eredità delle sue ricerche sta forse nell’ultimo album che lo vede cantare con gli Area, Gli dei se ne vanno, gli arrabiati restano!, dove figura la splendida Return from Workuta, in cui il cantante “suona” la sua voce prima come un corno africano, per poi irrompere sull’interemezzo di basso con l’imitazione di un flauto balcanico.

Area – Return from Workuta
https://www.youtube.com/watch?v=-0sFjZU48ik

Il connubio è toccante, e ci lascia pensare a quanto Demetrio abbia dato alla musica nonostante il poco tempo avuto a disposizione. Per quanto sia triste pensare a quanto avrebbe potuto ancora dare, abbiamo comunque la fortuna di poter ancora godere di quello che il suo genio ci ha lasciato.

Pubblicato il: 13/06/2022 da Matteo Giacchè