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TALKIN'LOUD CON ALESSIO RAMACCIONI e FEDERICA PIETRA

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I 53 anni di “Loaded” dei Velvet Underground

I 53 anni di “Loaded” dei Velvet Underground

Jack’s in his corset, Jane is in her vest
And me I’m in a rock ‘n’ roll band. Huh.

 

15 novembre 1970: i Velvet Underground pubblicano “Loaded” con la Cotillion, label sussidiaria della Atlantic.

In Loaded ricevemmo grosse pressioni per produrre un singolo di successo, c’era questa mentalità allora, o avevi un singolo in cima alle classifiche, o non eri nessuno, così questo era l’obiettivo principale del gruppo all’epoca. (Doug Yule)

Nel disco non suona la batterista storica della band, Maureen Tucker, che all’epoca era incinta, anche se poi venne comunque accreditata nelle note di copertina.

Al suo posto, la batteria fu suonata principalmente da Doug Yule e da altri musicisti di studio, compresi il fonico Adrian Barber e il fratellino di Doug Yule Billy.

La copertina di Loaded, il cui disegno mostra un’entrata della metropolitana da cui escono mefitiche esalazioni, è opera del grafico Stanislaw Zagorski.

  • Quando Loaded uscì nel novembre del 1970 fu un qualcosa di inaspettato soprattutto per l’uomo che aveva creato tutta la musica contenuta all’interno di quel lavoro. Lou Reed rimase scioccato quando fece girare per la prima volta l’album sul giradischi: Sesnick aveva messo mano praticamente su ogni cosa, dei brani erano stati tagliati, parti di testo completamente eliminate e persino gli arrangiamenti erano stati rivisti in qualche caso. Oltretutto l’ordine dei pezzi era stato cambiato, rendendo incomprensibile il filone generale che doveva fare da collante e conduttore tra i vari pezzi. Come se non bastasse gli smacchi a Reed continuavano anche nel retro copertina dove l’unico a comparire, contornato da strumenti, era Doug Yule, accreditato per primo tra i membri della band, mentre il nome del riccioluto compositore compariva dopo quello del chitarrista e di Sterling Morrison, con il palese intento di sminuire il suo contributo al disco. (Metallized)
  • Registrato con il nuovo bassista Yule che canta in 4 delle 10 tracce e con Tucker ormai in maternità, Loaded svela un volto in parte inedito della band: più riflessivo e “blueseggiante”, come testimonia “Sweet Jane”, brano in Re maggiore di quattro semplici accordi, epperò in grado di scuotere anche l’ascoltatore più distratto, oppure quella “Rock & Roll” che rivisita i Rolling Stones in un’ottica stravolta e straniante, o ancora la ballata slow-core ante-litteram di “New Age”, il blues stravagante di “Train Round The Bend” e la grazia maliarda di “Oh! Sweet Nuthin'”. Seppur inferiore ai capolavori della band, Loaded offre comunque una manciata di canzoni e segna un buon punto di partenza per comprendere la successiva carriera solista di Reed. (Onda Rock)

Nel video che segue, Lou Reed suona Sweet Jane in un concerto dal vivo nel 2005 assieme alla band riunita (con lui ci sono infatti John Cale, Sterling Morrison e Maureen Tucker):


 

 

Pubblicato il: 15/11/2023 da Skatèna