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Soundgarden: la storia di “Black Hole Sun”

Soundgarden: la storia di “Black Hole Sun”

Hang my head, drown my fear
Till you all just disappear

Black hole sun
Won’t you come
And wash away the rain

– “Qual è il brano che più ami del periodo grunge degli anni Novanta?”.

– “Black Hole Sun!”. 

Scritta da Chris Cornell e registrata durante l’estate del 1993, Black Hole Sun usciva il 4 maggio dell’anno successivo come terzo singolo estratto da Superunknown, il quarto album in studio dei Soundgarden.

Quello che è interessante per me è la combinazione di un buco nero e di un sole. Un buco nero è un miliardo di volte più grande di un sole, è un vuoto, un gigantesco cerchio di nulla, e poi c’è il sole, il donatore di tutta la vita. Era questa combinazione di luce e oscurità, questo senso di speranza e malumore di fondo (C. Cornell)

 

Nel comporla, Cornell si servì di un leslie speaker, un amplificatore con un sistema di altoparlanti rotanti, che dà luogo ad una sorta di effetto doppler.

  • Scritto “in un quarto d’ora” con una chitarra Gretsch e un amplificatore Leslie, il pezzo inizialmente lascia Cornell con il dubbio che possa essere bocciato dalla band. Fortunatamente si sbaglia: a posteriori il batterista Matt Cameron lo descrive come un epico cambio di direzione, mentre il chitarrista Kim Thayil lo paragona al cucchiaio di zucchero che addolcisce la pillola. Metafora quantomai azzeccata: la ballad apocalittica dai contorni psichedelici si trasforma immediatamente nel crossover perfetto, in grado di abbattere definitivamente il muro tra grunge e pop. (Loudermusic)

Ogni volta che riascolto Black Hole Sun, vengo colta da nostalgia e la mia mente è irrimediabilmente catapultata indietro nel tempo, a quella che per me fu l’epoca d’oro degli anni Novanta, quando dopo la scuola o durante qualche lungo pomeriggio estivo registravo e poi rivedevo su VHS le clip musicali in heavy rotation su MTV (stesso identico effetto mi fa Drinkin in L.A. dei Bran Van 3000).

Il video di Black Hole Sun, diretto da Howard Greenhalgh, è lisergico sia per i colori psichedelici utilizzati che per le immagini stravolte e deformate con la tecnica morphing.

Quando fu girato il videoclip, i Soundgarden pretesero di suonare realmente mentre venivano filmati anziché usare il classico metodo del playback.

In Black Hole Sun l’effetto speciale del morphing è stato usato al servizio della musica. I dettagli anatomici dei protagonisti sono stati sfigurati in corrispondenza dei suoni prolungati, regolari e ricchi di frequenze acute, e ciò ha contribuito a drammatizzare fortemente l’ascolto e la visione di un video che ha come tema centrale l’incombente disastro che sta per abbattersi su una cittadina americana.

  • E’ soltanto uno scenario surreale. Sono partito dal titolo e ho inventato le parole. La cosa divertente è che di solito le canzoni di successo contano su testi nei quali ci si può immedesimare, o comunque descrivono situazioni o stati d’animo ben precisi. Ammetto che il ritornello è affascinante e facile da ricordare, ma a parte questo sono sicuro di non sapere cosa stessi scrivendo in fase di composizione. Mi sono lasciato trascinare dalla musica e ho dipinto un quadro con le parole, tutto qui. (Chris Cornell)

L’intento era di colpire la società borghese statunitense: i protagonisti sembrano trascorrere allegramente la loro giornata (un uomo falcia l’erba del proprio prato, una ragazza gioca saltando la corda, una donna si mette il rossetto), ignorando l’imminente apocalisse preannunciata da una nuvola di locuste che si avvicina e dalla Barbie che viene messa ad arrostire allo spiedo su un barbecue.
Alcuni si affidano alla fede e a pseudo-religioni per cercare la redenzione, altri assumono atteggiamenti da perfetti ebeti con sorrisi enormi, falsi e plastificati, resi ancora più inquietanti dagli effetti speciali… fino a che appare il BLACK HOLE SUN, un buco nero travestito da sole che arriva all’improvviso asciugando la pioggia e portando via tutto, risucchiando chiunque, senza distinzione.

  • The instant-classic video was almost inescapable, not just because it was in heavy rotation on MTV but because it was also nearly impossible to look away from. The surreal visuals were so bizarre and hypnotic that changing the channel was unthinkable. (Washington Post)

L’immagine in evidenza è uno screenshot del video postato.


 

Pubblicato il: 04/05/2024 da Skatèna