Il portiere di notte
Visti in prima visione, la rubrica curata dal nostro esperto cinefilo Marcello Gerardi, si occupa de Il portiere di notte di Liliana Cavani .
Vienna, 1957. Il portiere di notte Max (Dirk Bogarde), ex ufficiale nazista torturatore, si nasconde nell’anonimato. Un giorno incontra casualmente Lucia (Charlotte Rampling), sopravvissuta al lager, con la quale aveva avuto una torbida relazione sadomasochista. I due intrecciano nuovamente una intensa e morbosa relazione, ma lei è diventata una testimone pericolosa, quindi, ben presto, un gruppo di nazisti che lavorano per occultare prove, dopo aver tentato di dissuadere Max, si mettono sulle loro tracce. Il finale sarà tragico. La Cavani, al di là dello scandalo che il film generò all’epoca, ricostruisce con rigore una atmosfera lugubre e violenta, scandagliando l’oscurità e gli abissi dell’animo umano, secondo la lezione di Freud, Dostoevskij, Visconti. Il film non è direttamente politico, ma denuncia mirabilmente gli effetti che il nazismo produce nella dialettica vittima carnefice, assecondato dalla straordinaria interpretazione dei due grandi attori.
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