Mean Streets
Visti in prima visione, la rubrica curata dal nostro esperto cinefilo Marcello Gerardi si occupa di Mean Streets di Martin Scorsese.
Little Italy, New York, anni settanta. Charlie è un giovane, fervente cattolico che cerca di farsi strada nell’ambiente violento e degradato che lo circonda; ha uno zio, Giovanni, mafioso di medio calibro, che vedrebbe di buon occhio un suo ingresso organico nella sua cosca, ma lui è riluttante. In realtà Charlie è grande amico di Johnny Boy, ragazzo scapestrato e tendenzialmente violento, che contrae debiti con tutti, ed in particolare con Toni, proprietario di un piccolo bar locale, ritrovo della malavita, senza mai ripagarli. Inoltre è fidanzato con Teresa, cugina di Johnny, ragazza epilettica, ma lo zio Giovanni non vede di buon occhio nessuna delle due relazioni.
Pur tentando in tutti i modi di aiutare l’amico Johnny a ripagare almeno in parte i suoi debiti a Michael, strozzino di professione, con il quale aveva trattato una dilazione, e di preservare la sua relazione con Teresa, Charlie non riuscirà ad evitare una evoluzione violenta e drammatica della vicenda.
Un noir moderno, realistico e violento, dove l’aspirazione a rimanere fuori dal mondo del crimine si scontra di fronte all’ineluttabilità esistenziale ed ambientale, determinando un lacerante dilemma morale. Quasi un saggio sociologico di Scorsese, che pone nella vicenda molti elementi autobiografici. Ottimo Harvey Keytel affiancato da un effervescente Robert De Niro.
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