genova2001
Spesso quando si dice “avevamo ragione noi” lo si fa con l’amarezza di chi ha visto il fallimento delle proprie istanze e l’affermazione di uno stato di cose contrario a ciò che sperava. Stavolta però “Abbiamo ragione noi da vent’anni”, ultimo libro di Carlo Gubitosa per l’editore People scritto con la partecipazione artistica del disegnatore e fumettista Mauro Biani (Il Manifesto, La Repubblica)…
La Strategia della Mattanza è il titolo che l’ex parlamentare ha dato all’articolo pubblicato sul Left in occasione dell’anniversario di Genova 2001 . Ma Giovanni Russo Spena uomo sempre a sinistra nella sua carriera politica di deputato prima e senatore poi, ha però sempre seguito la coerenza delle sue idee e conoscenze di docente di diritto , anche quando le stesse non erano del tutto in linea con quelle del suo partito. Nell’intervista si sofferma molto sulla necessità di un cambiamento del modello della nostra socialdemocrazia. Quello che veniva contestato dai giovani New global che contestarono il G8 a Genova.
Al giornalista Purgatori, autore di decine di indagini e reportage su un’Italia la cui democrazia appare sempre a volte troppo fragile, ho chiesto non tanto (e non solo) di raccontare quanto da Lui prodotto sull’argomento. La cronaca infatti era stata ben riepilogata nel suo reportage andato in onda il 30 giugno su LA7 nel programma Atlantide, con i racconti dedicati ai fatti del G8, Bolzaneto, Diaz. La puntata, ironia della sorte, andò in onda a poco ore dalla pubblicazione della notizie (ed i video) dei pestaggi effettuati da parte della Polizia carceraria verso detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere.
A volte, di un evento traumatico, nella mente di chi vi assiste e per fortuna non ne è il protagonista, non è detto che rimanga la scena nel suo insieme. Un fotogramma, un dettaglio, un particolare si imprimono nei ricordi dello spettatore e non lo abbandonano più per anni.
Sembra passato a volte un attimo, a volte una vita: il G8 di Genova, esattamente venti anni fa, creava i presupposti per quello che sarebbe avvenuto nei venti anni successivi. Nella politica, nella società, nell’economia. Ma anche nella percezione, individuale e collettiva, di una generazione che fu messa a tacere non appena aprì bocca, e […]
A distanza di 20 anni se c’è una lezione che abbiamo imparato è che l’ipercapitalismo liberista non ha una logica, un senso, una misura, una visione: vuole tutto e subito, qualunque sia il prezzo da pagare.
Andiamo verso Genova 2001, riscoprendone la preziosa lezione, mettendo in moto le energie dei movimenti, felici di una nuova consapevolezza che in fondo è sempre stata nostra: “avevamo ragione noi”, la vostra società è un orrore.
A 20 anni dall’irruzione della Polizia di Stato all’interno della scuola Armando Diaz di Genova la sera del 21 luglio 2001, al giornalista Lorenzo Guadagnucci (autore del libro “Noi della Diaz” e fondatore del Comitato Verità e Giustizia per Genova) rimane un’amarezza che pare quasi di sentire mentre ai microfoni di RCA ricorda quei momenti così dolorosi.
Giovanni Mari, giornalista genovese e testimone di quei giorni, nel suo “Genova, vent’anni dopo” (Ed. People) raccoglie nelle dolorose e rigorose pagine del libro proprio il messaggio di quei giorni, ripercorrendo le storie di personale speranza e fallimento collettivo di una Nazione che non sapendo programmare un evento, ascoltare una Piazza, comprendere i bisogni di una generazione, preferì reprimere nel sangue